Carlo Santagata fisica teorica


L'Errore di Galilei  - Eppur si muove, ma questa volta è il Sole, ovvero cade prima il corpo più pesante, ovvero Mercurio sposta il Sole verso il punto gamma (precessione) di 44” in cento anni, e, per lo stesso motivo fisico, Giove lo sposta di 50’’ all’anno, esattamente coincidente con quello della  precessione lunisolare!
Un attento studio dei PRINCIPIA [1][2][3][4][5] porta alla straordinaria conclusione che Newton, senza mai averne contezza (e tutti noi con Lui), corregge la legge di caduta dei gravi di Galilei! Attraverso le sue  formule è immediato stabilire che, sulla superficie terrestre, cadrebbe prima il corpo più pesante e poi quello più leggero, ma la differenza temporale, facilmente determinabile teoricamente, è talmente piccola che, ancora oggi, è praticamente impossibile rilevarla sperimentalmente. Se però le previsioni di Newton sulla caduta dei gravi, e quindi nel ristretto ambito terrestre, sono tutt’ora irraggiungibili, le implicazioni che avvengono nel sistema solare sono del tutto eccezionali e straordinarie. Sulla scorta di un errore concettuale e di calcolo di Le Verrier e di Newcomb circa il moto del perielio di Mercurio saremo in grado di vedere, sempre e solo in forza delle equazioni di Newton, il fondamentale e sempre trascurato ruolo della massa gravitazionale attiva del pianeta generico sul Sole, azione che sostanzialmente consiste in uno scalzamento del nostro Sole, invece sempre pensato assolutamente fisso, spostamento verso il punto γ direttamente proporzionale alla massa gravitazionale del corpo orbitante. Con incontrovertibili ed elementari considerazioni di carattere fisico scopriremo che mentre Mercurio sposta il Sole verso il detto punto γ di appena 44’’ in un secolo, Giove, questo gigante del sistema solare, lo spinge di ben 52’’ all’anno, mentre la Terra di 2’’ all’anno. Ne viene fuori subito uno fatto di eccezionale importanza: il grandioso, concreto ed innegabile fenomeno astronomico che oggi va sotto il nome di precessione lunisolare, mai chiaramente interpretato, non sarebbe dovuto al moto proprio del punto γ verso il Sole, quest’ultimo pensato sempre assolutamente fisso così come vorrebbe l’accreditata e discutibile versione ad hoc di Newton, ma andrebbe invece anche ascritto, per una parte non trascurabile, al moto reale del Sole verso lo stesso punto, moto provocato, come già detto, dall’azione di scalzamento gravitazionale che tutti i pianeti esercitano, ed in varia misura, su di esso. E non è forse un caso che la differenza tra i 52’’ provocati da Giove ed i 2’’, provocati dalla Terra, coincida proprio con i 50’’ dell’attuale precessione lunisolare. In altri termini e come puntualmente andremo a stabilire con precisi calcoli, l’effetto terrestre o locale della non veridicità della legge di Galileo Galilei si traduce, in campo astronomico, sia nell’interpretazione dell’inspiegabile e fievolissimo spostamento (precessione) del perielio di Mercurio che in una nuova e chiara riformulazione dell’innegabile e concreta precessione, oggi detta lunisolare. Ma allora è vera la critica di Bernoulli, Eulero e d’Alambert …

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